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Rischio radiologico e nucleare

rischio nucleare

Indicazioni in caso di emergenza e rischio radiologico e nucleare

Cosa sapere e cosa fare

Il piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari è un importante strumento che individua, raccoglie e disciplina una serie di misure ed interventi da mettere in atto in caso di incidente nucleare.

Nonostante l'Italia non presenti stazioni nucleari attive sul suo suolo, ve ne sono diverse nei Paesi confinanti e non; ciò determina l'esigenza di avere un piano di emergenza nel caso in cui vi fosse un incidente nelle centrali lì presenti.

L'Italia è connessa al sistema di scambio rapido di informazioni ECURIE (European Community Urgent Radiological Information Exchange) e aderisce alle Convenzioni Internazionali della IAEA (International Atomic Energy Agency).

Monitoraggio Nazionale e Regionale

Il monitoraggio della radioattività nel nostro Paese è garantito da un sistema di reti di sorveglianza che si articolano a livello nazionale e regionale.

Le reti nazionali sono coordinate dall'Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN) e comprendono:

La rete Resorad per il monitoraggio della radioattività ambientale;

Le reti di monitoraggio automatico Remrad e Gamma che sono complementari tra loro.

Le reti in questione concorrono al Sistema nazionale di allertamento in caso di arrivo di una nube radioattiva sul territorio italiano e a queste è affiancata la rete del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

In caso di emergenza radiologica e nucleare le misure radiometriche eseguite periodicamente dai laboratori delle Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente (ARPA) verranno intensificate.

Tutti i dati che vengono raccolti dalle reti di monitoraggio confluiscono nel sistema di calcolo Aries, una piattaforma in cui si integrano modelli di calcolo della dispersione in aria e della deposizione al suolo della radioattività, nonché dell'impatto sulla popolazione in base alle possibili vie di esposizione e per i diversi radionuclidi presenti nella contaminazione rilasciata. I modelli, per altro, sono alimentati costantemente e in tempo reale con i dati meteorologici che vengono acquisiti dal Centro Operativo della meteorologia dell'Aeronautica Militare.

Altre fonti di rischio radiologico e nucleare presenti sul territorio nazionale vengono gestite localmente e sono legate all’utilizzo, al trasporto e allo smaltimento di materiale radioattivo impiegato principalmente in ambito medico, industriale e di ricerca, alla presenza di impianti di ricerca e alla sosta, in alcuni porti italiani, di navi o sottomarini a propulsione nucleare battenti bandiera straniera.

Se trovi o hai il sospetto di avere a che fare con materiale radioattivo in area pubblica o privata, contatta immediatamente il Numero Unico di Emergenza 112.

Le radiazioni possono provocare danni alla salute

La probabilità che questo accada è proporzionale alla loro dose: maggiore è la dose, maggiore è il numero di danni alle cellule e maggiore la probabilità che qualcuno di questi non venga riparato correttamente attraverso il meccanismo di riparazione cellulare.

In caso di emergenza, è fondamentale seguire le indicazioni delle Autorità per ridurre l’esposizione alle radiazioni e quindi per contenere i rischi per la salute. Si rimanda alla lettura delle norme di comportamento per la popolazione sottostanti.

Norme di comportamento per la popolazione

E’ importante ribadire che, in caso di emergenza, è fondamentale seguire le indicazioni delle Autorità.

Nel caso del rischio radiologico e nucleare questo principio è ancora più necessario, tenendo conto che i nostri sensi non percepiscono le radiazioni, che possono invece essere rilevate e misurate con l’uso di strumenti specifici.

In base alla tipologia di incidente, alle sostanze rilasciate, alla distanza dell’impianto dal confine nazionale e alle condizioni meteoclimatiche, le Autorità possono disporre misure diverse per la tutela della salute e dell’ambiente, che tengono conto anche dei dati rilevati dalle reti di monitoraggio della radioattività e dei possibili effetti sulla popolazione.

In particolare, se l’incidente avviene in un impianto che si trova entro i 200 km dai confini nazionali, le Autorità competenti possono dare indicazioni relativamente alle misure dirette (riparo al chiuso e iodoprofilassi) che la popolazione deve adottare.

In caso di incidente grave in una centrale distante oltre 200 km non sono previste misure protettive dirette ma solo misure indirette, quali restrizioni sulla distribuzione e consumo di alimenti e misure di protezione del patrimonio agricolo e zootecnico.

Per informazioni approfondite è possibile consultare la pagina web ufficiale del Dipartimento di Protezione Civile ed i seguenti documenti:

https://rischi.protezionecivile.gov.it/it/nucleare

https://www.plrivieradiponente.it/wp-content/uploads/2023/02/image-8.png

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Tipo Titolo Scarica
  PDF1,8M Sintesi divulgativa direttive per informazione preventiva in caso emergenza

Ultima modifica: lunedì, 04 dicembre 2023

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